FRANCESCO SANTORO 3G CARRACCI - GUINIZELLI
Il mio paese immaginario
Prendo
l'autobus alla mattina, entro dentro, e mentre faccio il biglietto,
vedo altre persone entrare ma non farlo.
Poi
scendo dall'autobus e inizio a camminare verso scuola.
Mi
fermo a un bar e chiedo una barretta di cioccolato.
Dopo
aver pagato, il barista mi saluta, e io, abbastanza sbalordito chiedo:
“ E
lo scontrino?” e lui mi risponde:
“No! Niente scontrino, se no
pago le tasse!”
Esco e mi dirigo verso la chiesa perchè oggi ho un'interrogazione di scienze,
quindi passo un'attimo in chiesa per pregare per un bel
voto, che probabilmente non arriverà.
Vedo
il prete prendere le offerte dei credenti che erano destinate ai
poveri. Dopo averle prese le conta, e le da ad un signore:
-“Questi basteranno per la tv led in camera mia?”- e la
persona risponde: “Si si eccome!”
Esco
dalla chiesa e mi dirigo verso scuola e vedo due ragazzi andare nella
direzione opposta alla mia.
Mi
urlano:
“Ahh, sfigato che vai a scuola! Io pensavo che non eri così
sfigato! Invece lo sei!”- e io rispondo:
“ Io non pensavo che tu
FOSSI così scemo da sbagliare tutti i verbi!” mi guardano
male e indispettiti capiscono di aver perso e se ne vanno.
Durante
la ricreazione vedo due ragazzi di terza prendere in giro un'altro
ragazzino piccolino di prima media.
Dopo
un po' di giorni vedo che questo atteggiamento si evolve, finchè
non si arriva al punto che i bulli gli chiedono, o meglio, lo costringono a dar loro dei soldi che però lui non ha perchè i suoi
genitori, incuriositi dal fatto che lui tutti i giorni finisce i
soldi, non glieli danno più.
Allora
entra la violenza, violenza della stupidità dei due ragazzi.
Il
primo giorno un occhio nero.
Il
secondo un'occhio nero e un collo tutto rosso.
E
via via così. Proprio quando sto per intervenire ,a parole, mi
sento confuso, chiudo un attimo gli occhi, e quando li riapro capisco
che era solo un sogno. Per fortuna queste cose non succedono
nella realtà.
KEVIN
ROPA 3G CARRACCI-GUINIZZELLI
L’
Isola Che C’è
“Seconda stella a destra, questo è il cammino e poi dritto
fino al mattino, poi la strada la trovi da te…porta all’isola che c’è!”
Arrivati all’isola che c’è si può vedere già dal
primo sguardo che non è un’isola come le altre.
Sulla
strada principale, corre veloce sulla sua scopa nuova di zecca, una giovane
strega, la quale però, per non sgualcire la sua perfetta pettinatura, ma anche
per far un po’ “la ribelle” non usa né casco né qualcosa di rifrangente per il
buio. Poco più in là, nella piazza, c’è un negozio di dolciumi, dove un
folletto, un po’ birichino, si fa scivolare in tasca un paio di caramelle allo
zucchero, pensando, “che vuoi che succeda, sono solo due caramelle!”. Nella
radura del bosco intorno al paese c’è una gran festa! Un gruppo di amici ha
deciso di accendere un fuoco, giusto in mezzo agli alberi, ignorando totalmente
l’esplicito cartello con un fuoco e una barra sopra! Staremo attenti, pensano i
ragazzi, ma poi quando se ne vanno, lasciano le braci ancora ardenti in mezzo
al bosco. In una via del centro c’è una scuola. Nella classe al terzo piano,
l’ultima in fondo, si sta svolgendo una verifica di matematica, dove un elfo,
più furbo degli altri, tiene sotto il foglio protocollo gli appunti che sta
copiando… Così, pensa, potrà fare una bella figura con i suoi compagni,
prendendo un bel voto. Nella stessa scuola, al piano di sotto, un troll al
quanto corpulento, non ha la merenda e perciò, minaccia uno dei sette nani. Il nanetto,
tutto tremante e spaventato, gli dà la merenda senza fiatare, così che il
grosso troll, se ne va soddisfatto, con un ottimo panino alla Nutella. Subito
fuori dalla scuola, c’è un bar, dove tutti i ragazzi, usciti da scuola,
comprano caramelle e cioccolata e ai quali il barista, un vecchio orso, si è
ormai abituato a non fare a nessuno lo scontrino, tanto, pensa sono “solo”
ragazzi, chi vuoi che ci faccia caso! Sull’autobus che porta al centro
commerciale, una fatina dai capelli turchini, di giovane età è comodamente
seduta su una sedia, senza pensare minimamente che forse, l’anziana maga, poco
distante da lei, fosse stanca e volesse sedersi. Sempre su quell’autobus, un
giovane mago, non fa il biglietto, pensando, tanto il controllore non passa
mai! Sul treno che fa il giro dell’isola, c’è un giovane principe, il quale, va
nel bagno e si fuma una buona sigaretta, nonostante abbia visto più che bene,
il cartello VIETATO FUMARE, attaccato proprio sulla porta del bagno. Nella
strada vicino alla ferrovia, un genietto della lampada, ha appena finito di
mangiare il suo bel gelato. Gli rimane in mano solo il fazzoletto, ci pensa un
po’, e poi lo lascia cadere al suolo. Davanti al municipio, che si trova pochi
isolati più in là, una principessa passeggia allegramente con il suo bianco
barboncino. A un certo punto, giusto giusto in mezzo al marciapiede, il piccolo
cagnolino, fa i suoi bisogni e la principessa, dopo essersi guardata un po’ in
giro con aria indifferente, fa finta di non aver visto gli escrementi del suo
bel cagnolino, e continua a passeggiare lasciandoli in mezzo al marciapiede in
bella vista.
Questa è l’isola che c’è. E vi assicuro, c’è
davvero.
CHIARA DI TOMMASO 3G CARRACCI-GUINIZELLI
NON è
GIUSTO…
Sta
arrivando il Natale e come ogni anno ci si reca nei negozi di giocattoli per comprare i così
desiderati regali per i fratelli,per i genitori, per le
cugine e per gli amici …
Proprio oggi
stavo andando in centro per fare shopping sfrenato e per comprare i regali di
Natale, quando l’occhio mi cade su un negozio che vendeva smalti e trucchi, i
miei preferiti. Entro e inizio a scegliere i colori più affascinanti, ma noto
che c’è una bambina di circa dieci anni che, con aria furtiva, si aggira tra i
vari scaffali e … con uno scatto veloce afferra
un rossetto ed uno smalto e se lo mette in tasca; io faccio finta di niente,
non voglio fare la spia proprio a Natale … chissà se avrò fatto bene a stare
zitta. La bambina esce dal negozio e inizia a correre e scompare in una via poco distante dal negozio …
Poco più in
là c’è un bar, decido di andare a comprarmi un pacchetto di caramelle
all’arancia, vado alla cassa e pago 1.50 euro, il barista mi fa un grande
sorriso e mi dice arrivederci, ma io non me ne vado e gli chiedo molto
cortesemente lo scontrino. Lui mi risponde che non me lo avrebbe dato perché altrimenti
avrebbe pagato le tasse. Io rimango senza parole ed esco delusa.
Guardo l’orologio: è
tardissimo, sono già le due e mezza, devo correre subito a casa a prepararmi
per il concorso di danza che avrei avuto quello stesso pomeriggio. Arrivo a
casa, mi vesto, mi pettino e mi trucco, esco di nuovo di casa e arrivo in
teatro dove la mia insegnante mi stava aspettando. Da dietro le quinte mi sembra di
capire che i nostri avversari sappiano già di
vincere il concorso poiché avevano pagato molti soldi per “ comprare” la
giuria; ma non è giusto, vorrei fare qualcosa, ma non ho prove, sole alcune
voci: niente in confronto al vero e proprio fatto. La gara si svolge ed effettivamente tutti
hanno notato che noi come scuola di danza eravamo stati molto più emozionanti e
più bravi degli altri; ma alla fine naturalmente vinsero i nostri avversari.
Forse allora i più furbi sono anche i più intelligenti…oppure
no?
Spero di sbagliarmi perchè i più intelligenti dovrebbero essere i più onesti e non come certi furbi e disonesti ...
LAURA LABANTI 3°G CARRACCI- GUINIZELLI