lunedì 12 novembre 2012

UN PAESE IMMAGINARIO




 Paese immaginario...

 Dopo aver letto “Un paese immaginario”, primo capitolo di “Sulle regole “ di Gherardo Colombo, ex magistrato, ho cercato di trovare nella mia esperienza quotidiana casi simili alle situazioni indicate nel libro. Si tratta di situazioni della vita di tutti i giorni, che alcune persone sfruttano per trarne profitto in modo disonesto e illegale.
Io gioco a calcio e ho sentito dire che durante un torneo, gli organizzatori, hanno favorito alcune delle squadre più importanti inserendole in gironi più semplici, in modo che potessero passare più facilmente al turno successivo. In questo modo le partite finali sarebbero state più seguite e più redditizie per gli sponsor.
Un altro esempio può essere nella visita al dentista: alla fine della visita il dentista ti chiede se desideri la fattura o no. Al posto della fattura ci sarà uno sconto.
A volte può capitare di andare al bar e dopo avere bevuto un caffè non ti danno lo scontrino. In questo modo il barista non pagherà le tasse su quel caffè.
Sarebbe anche disonesto chiedere ad un amico vigile di annullare le multe ricevute. Un altro caso di questo genere è che un vigile veda un personaggio famoso che sta facendo qualcosa di illegale con la macchina. Il vigile, riconoscendo il personaggio, non lo ferma o non gli fa la multa per il solo fatto che è persona conosciuta.
Può anche capitare che una persona non paghi il biglietto dell'autobus. Ovviamente questa sembra una cosa piccola ma se sommiamo tutti quelli che lo fanno, anche in una sola giornata, possono risultare somme importanti.
Diversamente dagli esempi fatti da Colombo i miei sono “più piccoli”, comunque sono comportamenti che mostrano che non si da valore alle regole comuni.

                                                         FRANCESCO SANTORO 3G CARRACCI - GUINIZELLI





Il mio paese immaginario

Prendo l'autobus alla mattina, entro dentro, e mentre faccio il biglietto, vedo altre persone entrare ma non farlo.
Poi scendo dall'autobus e inizio a camminare verso scuola.
Mi fermo a un bar e chiedo una barretta di cioccolato.
Dopo aver pagato, il barista mi saluta, e io, abbastanza sbalordito chiedo:
“ E lo scontrino?” e lui mi risponde:
 “No! Niente scontrino, se no pago le tasse!”
Esco e mi dirigo verso la chiesa perchè oggi ho un'interrogazione di scienze,
 quindi passo un'attimo in chiesa per pregare per un bel voto, che probabilmente non arriverà.
Vedo il prete prendere le offerte dei credenti che erano destinate ai poveri. Dopo averle prese le conta, e le da ad un signore:
-“Questi basteranno per la tv led in camera mia?”- e la persona risponde: “Si si eccome!”
Esco dalla chiesa e mi dirigo verso scuola e vedo due ragazzi andare nella direzione opposta alla mia.
Mi urlano:
 “Ahh, sfigato che vai a scuola! Io pensavo che non eri così sfigato! Invece lo sei!”- e io rispondo:
 “ Io non pensavo che tu FOSSI così scemo da sbagliare tutti i verbi!” mi guardano male e indispettiti capiscono di aver perso e se ne vanno.
Durante la ricreazione vedo due ragazzi di terza prendere in giro un'altro ragazzino piccolino di prima media.
Dopo un po' di giorni vedo che questo atteggiamento si evolve, finchè non si arriva al punto che i bulli gli chiedono, o meglio, lo costringono a dar loro dei soldi che però lui non ha perchè i suoi genitori, incuriositi dal fatto che lui tutti i giorni finisce i soldi, non glieli danno più.
Allora entra la violenza, violenza della stupidità dei due ragazzi.
Il primo giorno un occhio nero.
Il secondo un'occhio nero e un collo tutto rosso.
E via via così. Proprio quando sto per intervenire ,a parole, mi sento confuso, chiudo un attimo gli occhi, e quando li riapro capisco che era solo un sogno. Per fortuna queste cose non succedono nella realtà.

 KEVIN ROPA  3G CARRACCI-GUINIZZELLI




 L’ Isola Che C’è 


“Seconda stella a destra, questo è il cammino e poi dritto fino al mattino, poi la strada la trovi da te…porta all’isola che c’è!”
Arrivati all’isola che c’è si può vedere già dal primo sguardo che non è un’isola come le altre.
Sulla strada principale, corre veloce sulla sua scopa nuova di zecca, una giovane strega, la quale però, per non sgualcire la sua perfetta pettinatura, ma anche per far un po’ “la ribelle” non usa né casco né qualcosa di rifrangente per il buio. Poco più in là, nella piazza, c’è un negozio di dolciumi, dove un folletto, un po’ birichino, si fa scivolare in tasca un paio di caramelle allo zucchero, pensando, “che vuoi che succeda, sono solo due caramelle!”. Nella radura del bosco intorno al paese c’è una gran festa! Un gruppo di amici ha deciso di accendere un fuoco, giusto in mezzo agli alberi, ignorando totalmente l’esplicito cartello con un fuoco e una barra sopra! Staremo attenti, pensano i ragazzi, ma poi quando se ne vanno, lasciano le braci ancora ardenti in mezzo al bosco. In una via del centro c’è una scuola. Nella classe al terzo piano, l’ultima in fondo, si sta svolgendo una verifica di matematica, dove un elfo, più furbo degli altri, tiene sotto il foglio protocollo gli appunti che sta copiando… Così, pensa, potrà fare una bella figura con i suoi compagni, prendendo un bel voto. Nella stessa scuola, al piano di sotto, un troll al quanto corpulento, non ha la merenda e perciò, minaccia uno dei sette nani. Il nanetto, tutto tremante e spaventato, gli dà la merenda senza fiatare, così che il grosso troll, se ne va soddisfatto, con un ottimo panino alla Nutella. Subito fuori dalla scuola, c’è un bar, dove tutti i ragazzi, usciti da scuola, comprano caramelle e cioccolata e ai quali il barista, un vecchio orso, si è ormai abituato a non fare a nessuno lo scontrino, tanto, pensa sono “solo” ragazzi, chi vuoi che ci faccia caso! Sull’autobus che porta al centro commerciale, una fatina dai capelli turchini, di giovane età è comodamente seduta su una sedia, senza pensare minimamente che forse, l’anziana maga, poco distante da lei, fosse stanca e volesse sedersi. Sempre su quell’autobus, un giovane mago, non fa il biglietto, pensando, tanto il controllore non passa mai! Sul treno che fa il giro dell’isola, c’è un giovane principe, il quale, va nel bagno e si fuma una buona sigaretta, nonostante abbia visto più che bene, il cartello VIETATO FUMARE, attaccato proprio sulla porta del bagno. Nella strada vicino alla ferrovia, un genietto della lampada, ha appena finito di mangiare il suo bel gelato. Gli rimane in mano solo il fazzoletto, ci pensa un po’, e poi lo lascia cadere al suolo. Davanti al municipio, che si trova pochi isolati più in là, una principessa passeggia allegramente con il suo bianco barboncino. A un certo punto, giusto giusto in mezzo al marciapiede, il piccolo cagnolino, fa i suoi bisogni e la principessa, dopo essersi guardata un po’ in giro con aria indifferente, fa finta di non aver visto gli escrementi del suo bel cagnolino, e continua a passeggiare lasciandoli in mezzo al marciapiede in bella vista.
Questa è l’isola che c’è. E vi assicuro, c’è davvero.


CHIARA DI TOMMASO 3G CARRACCI-GUINIZELLI



NON è GIUSTO…

Sta arrivando il Natale e come ogni anno ci si reca  nei negozi di giocattoli per comprare i così desiderati regali per i fratelli,per i genitori, per le  cugine e per gli amici …
Proprio oggi stavo andando in centro per fare shopping sfrenato e per comprare i regali di Natale, quando l’occhio mi cade su un negozio che vendeva smalti e trucchi, i miei preferiti. Entro e inizio a scegliere i colori più affascinanti, ma noto che c’è una bambina di circa dieci anni che, con aria furtiva, si aggira tra i vari scaffali e … con uno scatto veloce afferra  un rossetto ed uno smalto e se lo mette in tasca; io faccio finta di niente, non voglio fare la spia proprio a Natale … chissà se avrò fatto bene a stare zitta. La bambina esce dal negozio e inizia a correre e scompare in una via poco distante dal negozio …
Poco più in là c’è un bar, decido di andare a comprarmi un pacchetto di caramelle all’arancia, vado alla cassa e pago 1.50 euro, il barista mi fa un grande sorriso e mi dice arrivederci, ma io non me ne vado e gli chiedo molto cortesemente lo scontrino. Lui mi risponde che non me lo avrebbe dato perché altrimenti avrebbe pagato le tasse. Io rimango senza parole ed esco delusa.

Guardo l’orologio:  è tardissimo, sono già le due e mezza, devo correre subito a casa a prepararmi per il concorso di danza che avrei avuto quello stesso pomeriggio. Arrivo a casa, mi vesto, mi pettino e mi trucco, esco di nuovo di casa e arrivo in teatro dove la mia insegnante mi stava aspettando. Da dietro le quinte  mi sembra di capire che i nostri avversari sappiano già di  vincere il concorso poiché avevano pagato molti soldi per “ comprare” la giuria; ma non è giusto, vorrei fare qualcosa, ma non ho prove, sole alcune voci:  niente in confronto al vero  e proprio fatto.  La gara si svolge ed effettivamente tutti hanno notato che noi come scuola di danza eravamo stati molto più emozionanti e più bravi degli altri; ma alla fine naturalmente vinsero i nostri avversari.  


Forse allora i più furbi sono anche i più intelligenti…oppure no?

Spero di sbagliarmi perchè i più intelligenti dovrebbero essere i più onesti e non come certi furbi e disonesti ...
LAURA LABANTI 3°G  CARRACCI- GUINIZELLI
 






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