ABBIAMO CAPITO MEGLIO COSA E' STATO IL TOTALITARISMO FASCISTA IN ITALIA.
ABBIAMO ANCHE RIFLETTUTO SUL PRESENTE: LE LEGGI RAZZIALI ERANO LEGALI, MA ERANO ANCHE GIUSTE? COSA E' GIUSTO, COSA NON LO E'? SI DEVE OBBEDIRE A UNA LEGGE INGIUSTA?
Cosa è giusto e cosa non lo è? La giustizia è sempre legalità?
Le leggi cambiano nel tempo e non sempre le possiamo considerare giuste. Durante il fascismo erano legali le leggi razziali contro gli ebrei, ma non per questo erano giuste. Ciò dimostra che giustizia e legalità a volte sono molto lontane l'una dall'altra.
Le leggi non cambiano solo nel tempo, anche a seconda del luogo: in alcuni paesi musulmani le donne devono portare il velo e non possono girare per strada senza che un uomo le accompagni. A me questo sembra ingiusto, ma a molte donne musulmane no, per loro sarebbe assurdo non farlo.
In paesi considerati economicamente e socialmente più avanzati dell'Italia ci sono leggi ingiuste, ad esempio la pena di morte negli USA.
Rubare è illegale, ma se chi ruba sta morendo di fame, è davvero ingiusto? Per noi che viviamo agiatamente è facile scandalizzarci per i piccoli furti dei poveri e diseredati. Ma quanti di noi preferirebbero affamare la propria famiglia, per non rubare un pezzo di pane?
Il concetto di giustizia cambia quindi nel tempo, a seconda del luogo, delle persone e delle situazioni. Legalità e illegalità, giustizia e ingiustizia, sono temi che appartengono ad ogni epoca e cambiano con il cambiare della società.
Michelle Coleman 3^G Guinizelli - Carracci
Le
ambiguità della giustizia
''La legge è uguale per
tutti'' è ciò che si legge entrando in un aula di tribunale. Mi
sono chiesta se è vera questa frase e mi sono risposta che questa
situazione non è così facile da realizzare poiché ci sono
circostanze in cui la giustizia favorisce alcune categorie di persone
e ne danneggia altre, oppure garantisce i beni di una persona a
discapito del bene della società.
Studiando la storia
passata siamo venuti a conoscenza delle discriminazioni nei confronti
degli ebrei durante la seconda guerra mondiale o dei negri durante
l'Apartheid in Sud Africa.
Sono occorsi anni e
sacrifici di vite umane prima che la giustizia trionfasse.
Un altra frase che non
ritengo giusta è '' il fine giustifica i mezzi '';
ad esempio rubare ai
ricchi per dare ai poveri è sbagliato perchè rubare è illegale
anche se l'obbiettivo è aiutare delle persone bisognose.
L'idea di giustizia può
essere legata anche a un discorso di religione, per esempio l'aborto
per uno che crede in Dio è il male assoluto perchè vuole dire
spezzare una vita prima che questa abbia avuto un inizio, mentre per
uno che non crede non ha la stessa gravità.
Lo stesso concetto di bene
o di male può variare a seconda dei punti di vista, per esempio la
decisione di tenere aperta una fabbrica per dare lavoro a delle
persone può essere una buona azione, però può essere anche una
cattiva azione perchè se la fabbrica inquina si possono avere danni
all'ambiente e anche all'uomo stesso che ci lavora.
Penso che per ottenere
giustizia bisogna applicare delle leggi e verificare che siano giuste
per tutti e mettere da parte gli interessi personali.
Beatrice Balduzzi
Christopher Rizzi
Giustizia ingiusta?
La parola
giustizia, è una parola molto complessa, deriva da GIUSTO.
La giustizia esiste
da migliaia di anni, anche se nel corso degli anni ha subito una grande
trasformazione.
Ma la GESTIONE DELLA giustizia è sempre stata
corrotta o ingiusta!
Chi pagava per non
essere giustiziato, il clero che anziché diffondere la parola di Dio si
arricchiva e non rispettava le regole che avrebbe dovuto rispettare, e molte
ingiustizie ancora.
Arrivando ai giorni
nostri, forse molto di quello che facciamo, la maggior parte delle volte, non si
può chiamare nemmeno GIUSTIZIA!
Basta pensare ai
terribili fatti compiuti nei confronti degli ebrei il secolo scorso;milioni di persone innocenti uccise, torturate, donne, uomini, vecchi, bambini.
La LEGGE non
impediva questo, anzi lo “ obbligava “.
Ma si possono
elencare molti altri fenomeni di razzismo, nei confronti di altre etnie!
Si voleva una razza
pura, una sola razza, quella ARIANA; tutti gli altri diversi solo per lingua,
colore della pelle, religione andavano eliminati.
ORA IO, SONO PIENO
DI RABBIA!
Rabbia per
l'ingiustizia!
"La Giustizia
condanna qualche scellerato per far credere agli altri di essere delle
persone oneste."
Paul Brulat
|
Christopher Rizzi
Giustizia e Legalità sono la stessa cosa?
Secondo me la risposta alla domanda iniziale è no.
Non sono la stessa cosa anche se sono simili e trattano dello stesso argomento.
La legalità comprende l’insieme di tutte le azioni che all'interno del nostro stato
si possono fare, che quindi, rispettano le leggi. Essa deve essere rispettata
altrimenti si potrebbe aprire un caso penale/civile per l’azione scorretta. La
legalità con il passare del tempo, come la giustizia, è cambiata. Per esempio:
all'inizio del novecento le donne non potevano votare mentre ora possono. La giustizia
è la legalità nel pensiero individuale,
è quello che noi giudichiamo giusto o sbagliato. Le azioni che fece Mussolini
all'inizio della seconda guerra mondiale contro gli ebrei a me risultano delle
ingiustizie mentre ai suoi seguaci risultavano giuste. La giustizia è
soggettiva, la legalità no. Secondo me la giustizia, oltre che a cambiare con
il mutare del tempo, cambia anche a seconda della nostra utilità. Se a noi ci
fa comodo che un’ azione sia giudicata ingiusta noi cercheremo in tutti i modi
di farla risultare tale anche agli occhi degli altri. Probabilmente la legalità
è il frutto della giustizia perché visto che essa è soggettiva bisogna trovare
un compromesso fra tutte le persone. Quel compromesso è la legge. Per questo
esiste il parlamento, una persona votando un suo rappresentante dovrebbe anche
avere le idee di giustizia in comune con esso, così si può esprimere l’idea
propria di giustizia. Per arrivare ad essa ogni persona usa dei mezzi più o
meno appropriati, ma l’importante è arrivare alla giustizia.
Quindi ribadisco che, secondo me, la giustizia e
la legalità sono cose differenti.
Lorenzo Rubino
Le
ambiguità della giustizia
“Giustizia:virtù,
principio etico per il quale si giudica rettamente e si riconosce o
si dà a ciascuno ciò che gli è dovuto.”
Questa
è la giustizia secondo il buon caro vocabolario, ma può un libro
dirci che cos'è la giustizia e quali ambiguità può presentare?
Ovviamente no, i libri non parlano...
Penso
che la giustizia sia qualcosa che vada oltre una definizione sul
dizionario, è un principio molto profondo e antico al tempo stesso ,
come il bene e il male.
Non
si può dare un significato vero e proprio di giustizia , perché
(secondo me)è soggettiva, ogni uomo ha un idea diversa di ciò che è
giusto e di ciò che è sbagliato. Per esempio secondo Hitler era
“giusto” uccidere gli ebrei per difendere la razza ariana. Questo
esempio, però, non è del tutto corretto se si tiene in
considerazione che le leggi assumono un valore diverso nel
tempo,durante il nazismo erano giuste quelle leggi, soltanto oggi le
riteniamo ingiuste e atroci nei confronti delle persone.
La
soggettività della giustizia deve,però, porre dei limiti perché
il relativo e il soggettivo non devono arrivare a privare l'uomo
della vita,in quanto vivere è un diritto fondamentale che non può
essere lasciato alla decisione soggettiva..Proprio per questo motivo
la soggettività ,data dall'idea che si ha dell'uomo e quindi nel
decidere se l' uomo è capace di bene o di male, deve essere
limitata.
A
parer mio, l' unico modo per “frenare” questa idea personale,è
scendere a compromessi, un ottimo compromesso che divide
l'individualismo della giustizia soggettiva dalla giustizia che
tutela tutti ,per me, è la democrazia.
La
democrazia ,a sua volta, limita la soggettività attraverso l'
emanazione delle leggi.
La
legge non è solamente una regola, è un elemento fondamentale per il
bene comune. Le leggi certe volte sono ingiuste anche se legali:i
fascisti sequestravano oggetti, mobilio agli ebrei, questi poi
venivano destinati allo stato,finita l'era fascista i beni
sequestrati agli ebrei,raramente, verranno restituiti. Tutto questo è
giusto?NO, ma era legale.
Sofia
Battisti 3°G
Giustizia o Legalità??
In classe abbiamo discusso su alcuni argomenti molto importanti come la Giustizia e la Legalità e la prima domanda che ci siamo posti è stata quale fosse la differenza tra i due temi.
In classe abbiamo discusso su alcuni argomenti molto importanti come la Giustizia e la Legalità e la prima domanda che ci siamo posti è stata quale fosse la differenza tra i due temi.
Legalità
significa essere conformi alla legge e quest’ultima regola
l’attività dell’uomo, ma una cosa che viene definita legale non
è necessariamente giusta, poiché la Giustizia è soggettiva e
perciò è differente dal punto di vista di ciascun individuo.
Proprio
per questo motivo le idee di giustizia sono cambiate, si sono
modificate, trasformate o semplicemente cancellate a causa del
pensiero dell’uomo che, con l’avanzare degli anni è maturato e
ha elaborato la propria idea di cosa fosse giusto e cosa ingiusto. Il
compito più importante della legalità è, quindi, concretizzare il
pensiero di giustizia, ma è proprio qui che si forma il nodo:
essendo, come già detto, la giustizia soggettiva nessuna legge sarà
mai considerata giusta da tutti gli individui. Infatti, è vero che
l’idea di giustizia cambia con il maturare del pensiero umano, ma è
anche vero che non tutti gli individui maturano ed elaborano i propri
pensieri allo stesso modo o alla stessa velocità.
Il
diritto di voto alle donne, per esempio, fu introdotto nella
legislazione internazionale nel 1948, ma fu un pensiero elaborato
molto prima, intorno agli anni 1750. Ora in molti danno per scontato
che sia ritenuto giusto da tutti che individui di entrambi i sessi
abbiano diritto al voto e alla partecipazione agli eventi politici,
ma non è affatto così. In molti ancora non condividono questo
pensiero, li chiamano maschilisti\e o femministi\e, ma io ritengo
semplicemente che abbiano conservato un pensiero arretrato, senza
provare ad elaborarlo eliminando i pregiudizi che sono dettati
solamente dall’ ignoranza.
Ho
fatto un esempio, ma ne potrei fare tanti altri, parlare di persone
che coltivano ancora certi pensieri ormai sepolti da molto tempo o
addirittura dichiarati illegali, come le discriminazioni razziali; ci
può sembrare impossibile, ma ho udito tanti di quei “w il duce!”
o “rispediamoli ai forni come fece il Grande!” ed ho visto
scritte sui muri frasi simili, e dire che siamo nel 2013.
Questi
sono solo pochi di tanti esempi che rendono la giustizia e la
legalità bizzarre e contorte nei loro significati.
Carolina Baldi 3°G
Carolina Baldi 3°G
"STUDIANDO LE LEGGI RAZZIALI..."
“Penso che la giustizia dovrebbe determinare diritti e doveri civili e in egual modo dovrebbe fare in modo che tutti ricevano la stessa tutela. La giustizia si differenzia dalla legge perché è principalmente basata sugli aspetti etici di ogni situazione e li interpreta sotto un aspetto più umano. La legge invece interpreta le stesse situazioni secondo uno stampo più rigido ed oggettivo nell’osservanza delle leggi, senza mezzi termini.
“Penso che la giustizia dovrebbe determinare diritti e doveri civili e in egual modo dovrebbe fare in modo che tutti ricevano la stessa tutela. La giustizia si differenzia dalla legge perché è principalmente basata sugli aspetti etici di ogni situazione e li interpreta sotto un aspetto più umano. La legge invece interpreta le stesse situazioni secondo uno stampo più rigido ed oggettivo nell’osservanza delle leggi, senza mezzi termini.
Nonostante
queste due parole, “giustizia” e “legge”, si somiglino hanno ancora
(purtroppo) due significati diversi…infatti solo quando entrambe
arriveranno a coincidere, a fondersi in un unico significato, l’uomo
sarà veramente libero in un mondo ideale!
Gli
odi, le guerre, le violenze e le rivoluzioni saranno debellate come la
più ammorbante delle malattie…e non esisteranno più forti o più deboli
davanti alla legge!
Dico così perché, per esempio, durante il fascismo era legale perseguitare un
ebreo nonostante quest’atto sia moralmente devastante…infatti, per i
decreti e le leggi emesse a quei tempi gli ebrei erano di fatto una
razza inferiore! Era perciò illegale togliere certi diritti ad un uomo,
ma se si trattava di un ebreo o di un oppositore politico la cosa era
giustificata…se non premiata o addirittura retribuita.
Di
conseguenza abolendo ogni sorta di muro fra queste due parole( legge e
giustizia) la legge sarebbe più umana e agirebbe con lealtà nel pieno
rispetto per ogni forma di libertà.
Tornando
all’esempio di prima, per l’ebreo sarà certamente ingiusto,
raccapricciante e spaventoso assistere allo sterminio dei propri simili
,ma il fascista penserà uguale?
Per
il fascista ciò che sta attuando il proprio stato è una difesa
purificatrice della razza della maggioranza e non una vergogna!
Questo
perché il concetto di giustizia è estremamente mutevole da persona a
persona e dal diverso contesto in cui ci si trova e se tutti avessero
un’uguale concezione della parola giustizia allora non ci sarebbe più
ogni sorta di problema che ora assilla questo mondo.
Se
tutti concepissero la parola giustizia in egual modo e tutti
rispettassero il suo significato…allora non ci sarebbe neanche bisogno
di avere delle leggi!
Altra
frase che rappresenta al meglio la situazione è “Le leggi sono come una
ragnatela, abbastanza forti per catturare i deboli, troppo deboli per
trattenere i forti”, e qui si capisce che fra legge e giustizia un’altra
grande differenza è che ,una la puoi comprare, l’altra no.
Torniamo all’esempio iniziale, era (dal mio punto di vista certamente) sbagliato trattare così meschinamente, orribilmente gli ebrei …ed era altrimenti illegale aiutarli!
Rincuora
il fatto che ci fossero persone che coraggiosamente rischiavano ogni
giorno per loro, ma sta di fatto che, se fossero state colte in
flagrante sarebbero certamente ( e ingiustamente) accusate di commettere
un reato.
Già…da
una parte commetteresti un reato ma, salveresti i tuoi ideali di
giustizia ,dall’altra rispetteresti la legge per timore delle
conseguenze e infrangeresti i tuoi ideali. Chiunque sarebbe combattuto.
Detto questo credo di ritrovarmi nell'ideale che Saviano ha della giustizia, infatti per lui.
"La
giustizia è un principio astratto che coinvolge tutti, passabile a
seconda di come la si interpreta di assolvere o condannareogni essere
umano: colpevoli i ministri, colpevoli i papi, colpevoli i santi e gli
eretici, colpevoli i rivoluzionari ed i reazionari.
Colpevoli tutti di aver tradito, ucciso e sbagliato.
Colpevoli dinanzi al tribunale universale della morale storica e assolti da quella necessità.
Giustizia e ingiustizia hanno un significato solo se lo considerate concreto.
Di vittoria o sconfitta subito".
Infine aggiungerei che la giustizia è, per me, l'obbiettivo da raggiungere per ogni società...
é COSì ANCHE PER VOI?
Elena Rondelli 3G
Giustizia?
Giustizia?
Innanzi tutto per poter parlare di giustizia,
bisogna definire la parola Libertà. L’uomo, in tutte le epoche e in tutto il mondo, ha
da sempre lottato per ottenere la
Libertà, anche se in modi diversi. Per la libertà sono state
fatte tantissime guerre, dove è stato sparso moltissimo sangue. Per la libertà,
sono nati anche tanti movimenti pacifici, che hanno lottato con proteste e
scioperi in maniera non violenta. Per libertà si è sempre combattuto e si
combatte ancora oggi. Sulla libertà
l’uomo ha anche molto riflettuto. Tanti intellettuali, cantanti, artisti,
scrittori hanno espresso la loro opinione su questo argomento. Dante Alighieri,
per esempio, scrive: “Libertà vo cercando, ch’è sì cara, come sa chi per lei
vita rifiuta”. Ma non c’è bisogno di essere intellettuali
famosi per poter riflettere su questo tema, tanto delicato, quanto importante.
E così vicino ad ognuno di noi. Chiunque ha un’idea di libertà. Cos’è per me?
Innanzi tutto mi piace visualizzarla, darle un volto. Per me la libertà è come
i cerchi che si formano nell’acqua, quando ci tiri un sassolino. Non è una
linea fissa, si muove, cambia, si modifica quando si scontra con altri cerchi,
si allarga e si restringe… E soprattutto ci si mette un secondo a distruggerla:
basta tirare un altro sasso più grande, per farla scomparire, per ridurla in
schizzi. Bene. Chiarito il concetto di Libertà, bisogna
collegarlo con la giustizia, ovvio. Cos’è la giustizia se non il rispetto delle
libertà di tutti? Sì quando tutti, ma proprio tutti, sono liberi, allora si può
dire che c’è giustizia. Probabilmente non c’è nemmeno bisogno di dire che ciò è
perfetto, quanto impossibile. Ma per non essere troppo negativi, diciamo che lo
è stato, ma fino ad adesso…poi che succederà non si sa! Non lo sa nessuno:
potrebbe succedere di tutto, ma questo è il bello (o il brutto?) del futuro.
Perciò concentriamoci su com’è la situazione adesso, che è meglio!
La giustizia, è solo un compromesso tra pareri
diversi?Tra idee anche opposte? È una
“mediazione” tra i modi di pensare diversi. Ed è per questo che non può essere
perfetta: tutti pensiamo in modo diverso, su questo non c’è dubbio. O forse no…
in questo caso è determinata dalla maggioranza. Dal più potente, dal più forte,
dall’idea dominante. E questo è giusto? È giusto che vinca chi è in di più?
Forse sì, così sono felici più persone…Quindi, concludendo, è forse
soggettiva? Penso di sì…ma come fai a dire che uccidere, può essere
giusto per qualcuno, come fai a dire che è una decisone soggettiva? Come puoi dire che è relativo? Come puoi dire che non c’è una cosa giusta e una
sbagliata, e che dipende dalle idee del singolo pensiero di ognuno di noi?
Forse esistono realtà relative, e realtà assolute…ma chi decide cosa è assoluto
e cosa relativo? Ci sono troppi “forse”. Troppe domande senza
risposta. Perché nessuno sa cosa è la giustizia. Proprio come per la libertà.
La libertà, composta da cerchi concentrici nell’acqua, che non sono fissi, che
si muovono di continuo e cambiano. Quindi, per concludere, posso dire che
sinceramente, non so cos’è la giustizia?
Pensiamo poi ad altri tipi di libertà. La libertà di parola ad esempio. È una delle cose più giuste del mondo, secondo
me ovviamente…si perché come abbiamo già visto ognuno ha le sue idee di giusto
e sbagliato. Il fatto che ognuno possa pensare e quindi dire ciò che vuole non
è una cosa giustissima? Il poter esprimere la propria opinione su tutto? Ma
anche questa libertà, che potrebbe sembrare a prima vista perfetta, ha dei
problemi… e se io offendo gravemente qualcuno? Se dico cose false su di lui?
Sono ancora libera di dire la mia? O senza, forse rendermene conto, mi sto
scontrando contro il suo cerchio? Si dice che “è giusto ciò che non nuoce ne a
me ne agli altri” ma è possibile? La vedo difficile, troppo difficile…
Proprio come detto all’inizio, questo è proprio un
argomento difficile, pieno di sfaccettature, potrei stare a scrivere per ore…
ci sono talmente tante cose da dire…ma purtroppo non posso, mi piacerebbe
molto, ma ho altri compiti da fare, cose che nemmeno mi interessano, ma devo
farle, è il mio dovere da studente, fare anche ciò che mi piace meno…e questo è
giusto?
Chiara Di Tommaso 3G
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